Ad un mese dalla decorrenza in cui si è celebrato il centenario dalla nascita di Federico Fellini, la Galleria Fidia è lieta di presentare la mostra “Il mio sogno migliore” di Natino Chirico con la cura di Miriam Castelnuovo. Durante la serata inaugurale, l’artista si esibirà in una Performance-Site Specific durante la quale terminerà un’opera dedicata al grande regista italiano.
“Mi fa proprio piacere, senza ombra di retorica, far parte di un’occasione che costituisce un motivo di soddisfazione anche per gli altri”. Afferma così Federico Fellini da un’intervista per le strade di Roma quando esprime il suo gradimento per la stima che il pubblico ha di lui e il suo piacere nell’essere ricordato. Con queste poche parole si riconosce l’umanità prima ancora della genialità di questo grande maestro del cinema. Egli stesso traeva piacere nel fermarsi nelle disparate gallerie d’arte del centro, intrattenendosi in esuberanti conversazioni sull’arte.
Lo ricordiamo così il maestro, quando entrando nella nostra sede, si toglieva il cappello e osservava una per una tutte le opere d’arte esposte apprezzandone ogni minimo dettaglio.
E’ con lo stesso sguardo sognante che oggi Natino Chirico lo ricorda con la sua Performance e le sue sagome colorate in movimento quasi egli fosse ancora presente in mezzo a noi, questa volta come vero protagonista dell’opera.
Attraverso la rievocazione dell’universo felliniano, Chirico esalta un aspetto recondito ma certamente reale della personalità del grande genio del cinema dando un colore nuovo alla parte nascosta di ognuno di noi. Il Maestro stesso affermava: sono le passioni, le speranze, le paure, le vigliaccherie, le angosce, le sporcizie di un uomo che si ritiene come voi, insomma…”.
Così come per Fellini in Chirico la figura dell’artista e dell’uomo si fondono senza mai trascurare i sogni e le passioni personali, elementi imprescindibili dall’incessante creatività che ne caratterizza l’intera poetica.
A completamento del percorso espositivo di Chirico, anche alcune tele dedicate alla figura di Charlot di cui fu grande interprete l’attore Charlie Chaplin: “il clochard con la sua esile figura e in testa la piccola bombetta e i baffetti corti, è tra le icone protagoniste del cinema da lui più amate e rappresentate. Charlot, il vagabondo anglosassone che ha girato il mondo con i suoi grandi scarponi i cui lacci lo hanno perfino saputo sfamare. In lui si rispecchia la dura esistenza degli umili, dei vinti, della gente comune che vive di stenti”.
A tal proposito l’arte di Chirico restituisce la memoria e il movimento come fosse un Film muto ma dei nostri tempi di cui tutti noi siamo protagonisti.