Del 1963 è la personale alla Galleria Centro Arte di Genova e l’invito al Premio Spoleto, al Premio Marche ad Ancona, nonché al Premio Michetti.
Nel 1964 tiene diverse mostre personali, a Bologna alla Galleria 2000, a Napoli alla Galleria Il Centro e alla Galleria il Paladino di Palermo.
Le opere realizzate dall’artista a metà degli anni sessanta risentono del clima animato dalle novità introdotte dalla Pop Art, di una densità ironica, con impianti che recuperano il senso discorsivo del fumetto.
Sono queste le opere che espone nel 1965 sia nella mostra La Critica e la Giovane Pittura italiana, tenutasi alla Galleria Ferrari di Verona, sia nella rassegna Neapel ’65, organizzata a Berlino dalla Galleria Wirth.
Nel 1968 allestisce una personale, alla galleria Il Girasole di Roma; è invitato a numerose rassegne tra cui il Premio Spoleto. Con le esperienze dei primi anni Settanta, l’artista pone l’attenzione alla rilettura delle immagini attinte dal repertorio delle avanguardie del nostro secolo come attestano dipinti quali, ad esempio, Nuove Piazze d’Italia del 1970, opere che espone nelle personali tenute a Firenze e Genova.
Nel 1973 è invitato alla V Internazionale Kunstmesse di Berlino, alla mostra Post Fumettum natum, organizzata alla Galleria La Margherita di Roma e curata da Giorgio Di Genova, mentre del 1974 è la presenza alla Rassegna internazionale di Acireale dal titolo Ironia come Alternativa.
Nel 1984 inizia il ciclo al quale successivamente darà il titolo di Siparietti impertinenti: a questo periodo appartengono dipinti quali ad esempio Lontano dechirichiano del 1985, Guantiera con babà e Quadro di Carrà del 1986, Tavolozza del Novecento del 1987, Morandiana (con natura morta italiana).
Dal 1989 si è dedicato anche a lavori su ceramica realizzando a Deruta, Perugia, pezzi unici e serie di multipli dipinti a mano.
Nel novembre del 1998 la Galleria Fall di Parigi allestisce una sua esauriente mostra personale che riscuote ampi consensi.
Dal 2000 è in corso da parte della galleria Giovanni Di Summa di Roma l’archiviazione delle sue opere per una futura pubblicazione del catalogo generale.
Nel febbraio 2000 viene inaugurata, alla presenza di oltre duemila persone, una sua grande mostra antologica alla Reggia di Caserta.L’esposizione accompagnata da un catalogo monografico edito da Charta, raccoglie oltre settanta lavori degli ultimi trent’anni, ripercorrendo con attenzione critica l’itinerario artistico di Bruno Donzelli.
Nel giugno 2002 tiene la mostra antologica al Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, con la presentazione di una grande monografia a colori di 220 pagine.
Nel 2006 è organizzata un’ampia mostra con sue grandi opere nelle stanze storiche del Reale Belvedere San Leucio di Caserta. Mostra curata da Luciano Caprile.
Il 2007 è l’anno della mostra personale al Maschio Angioino di Napoli con ampia monografia di Gillo Dorfles.
Negli ultimi anni numerose mostre personali nelle principali città del mondo.