Fausto Calogero Pirandello è stato uno dei rappresentanti principali della cosiddetta Scuola Romana.
Figlio del poeta, scrittore e drammaturgo Luigi Pirandello, dal 1920 decide di dedicarsi interamente alla pittura e nel 1922 si iscrive alla Scuola d’Arte agli Orti Sallustiani a Roma, dove farà la conoscenza di numerosi pittori, tra i quali Emanuele Cavalli.
Nel 1925 Pirandello fa la sua prima apparizione in pubblico alla III edizione della Biennale Romana, con l’opera Bagnanti e l’anno successivo alla XV Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, con Composizione, rassegna che lo vedrà esporre con continuità dal 1932 al 1942. Nel 1927 decide di stabilirsi a Parigi, risiede a Montparnasse e il viaggio si rivela un’occasione per esperire nuove soluzioni nell’ambito della sua pittura.
A Parigi frequenta il gruppo degli Italiens de Paris, in particolare Giorgio De Chirico e Filippo de Pisis, conosce più da vicino le opere di Cézanne, dei cubisti e dei pittori della Scuola di Parigi – l’École de Paris. Nel 1930 torna definitivamente a Roma, in questi anni si lega all’ambiente della Scuola romana, all’interno della quale sarà più vicino al gruppo dei cosiddetti tonalisti come Giuseppe Capogrossi, Emanuele Cavalli e Roberto Melli.
Durante gli anni Quaranta numerose sono le esposizioni e i riconoscimenti per la sua pittura.
Pirandello si colloca tra gli esponenti della Scuola romana, ma si distingue da essi per originalità e ricerca solitaria. L’originalità della sua pittura è orientata verso un realismo del quotidiano che si manifesta negli aspetti anche più impietosi e spiacevoli, esprimendosi mediante una materia pittorica densa e scabra. La sua visione, sostanzialmente intellettualistica, traduce tuttavia il dato naturalistico anche più brutale in una sorta di realismo magico di sapore arcaizzante e metafisico.
Nel dopoguerra si intensifica l’attività espositiva, con regolari partecipazioni alle Quadriennali Romane, alle Biennali di Venezia e presso Gallerie private e nel 1955 il pittore terrà la sua prima personale negli Stati Uniti, presso la Catherine Viviano Gallery di New York.
Lo stile di Pirandello spazia dal cubismo, al tonalismo, a forme realistico-espressioniste. Evolve il suo stile intorno agli anni Cinquanta, riassorbendo le suggestioni dei modelli cubisti (Braque e Picasso), vivendo la difficile fase di travaglio che coinvolge tutta la pittura italiana, tra realismo e neocubismo, per giungere, attraverso deformazioni di tendenza espressionistica, a originali soluzioni formali a mezzo tra astrazione e figurazione.
Tra le occasioni espositive del dopoguerra, da ricordare sono la vasta antologica all’Ente Premi Roma nel 1951, la personale del 1955 alla Catherine Viviano Gallery di New York e la personale alla Nuova Pesa di Roma, nel 1968.