Giosetta Fioroni è una pittrice romana e di particolare rilievo nel panorama artistico italiano degli anni Sessanta.
Nasce a Roma da una famiglia di artisti: il padre era uno scultore e la madre era una pittrice. Studia all’Accademia di Belle Arti di Roma sotto la guida dell’artista Toti Scialoja.
È stato un personaggio di estrema importanza, insieme a Mario Schifano, nel processo di rinnovamento dell’arte italiana.
Appartiene alla versione italiana della Pop Art, ma definisce il suo stile differente da quello di Andy Warhol: la sua infatti è un’arte più legata alla tradizione. A differenza di Warhol che realizzava serigrafie, la pittrice Giosetta Fioroni realizzava tutti dipinti a mano.
Raggiunge importanti successi fin da giovanissima: espone alla Biennale di Venezia a soli 24 anni e da quel momento inizia ad essere presente in numerose mostre collettive e personali.
Nelle sue opere si dedica per tutta la sua carriera ad un’arte figurativa legata all’osservazione del mondo circostante, senza dimenticare quello sguardo emotivo e comunicativo che la contraddistingue. Riesce a sviluppare un linguaggio molto personale, usando mezzi legati al mondo della pittura ma anche del disegno, della ceramica e della scultura, tutti materiali presenti nell’arte di Giosetta Fioroni. Opere come Liberty viennese, Bambino e Il forse testimoniano esemplarmente ciò.
Giosetta Fioroni è molto vicina alla Galleria La Tartaruga di Plinio de Martiis a Roma, dove approfondisce i rapporti con artisti del calibro di De Kooning e Rauschenberg.
Inoltre frequenta il gruppo del Verri e il Gruppo 63, realtà protagoniste dell’arte italiana degli anni Sessanta.
Le Mostre di Giosetta Fioroni personali organizzate nel corso della sua vita sono molte, ma ricordiamo in particolare quella del 1961, presso la Galleria La Tartaruga, e del 1965, alla Galleria II Naviglio, a Milano.