Giuseppe Migneco

(Messina, 9 febbraio 1903 – Milano, 28 febbraio 1997)

Giuseppe Migneco è ricordato come uno dei maggiori espressionisti del Novecento.

Nel 1931 si trasferisce nel 1931 a Milano dove comincia a studiare medicina.

Nel 1934 entra in contatto con Aligi Sassu, Renato Birolli e Raffaele De Grada, per i quali sviluppa un senso di ammirazione.

 

Nel 1937 fonda insieme ad altri artisti il movimento “Corrente” che aveva il primario obiettivo di aprirsi alla cultura moderna europea, rifiutando l’isolamento culturale imposto dalla politica fascista.

Nel dopoguerra Migneco affina il suo gusto per il “realismo sociale” subendo l’influsso dei pittori murari messicani.

Negli anni Cinquanta la fama consacra Giuseppe Migneco fra i maestri dell’arte italiana contemporanea.

L’autore espone nelle più prestigiose gallerie nazionali ed estere: Göteborg, Boston, Parigi, Stoccarda, New York, Amsterdam, Amburgo e Zurigo. 

Partecipa a 5 edizioni dell’Esposizione internazionale d’arte di Venezia (1948, 1950, 1952, 1954, 1958)

A partire dal 1948 a 5 edizioni (la V°, la VI°, la VII°, l’VIII° e l’XI°) della Quadriennale di Roma.

 

I suoi colori sempre forti e vivaci che ricordano la sua Sicilia dai tratti violenti e netti, i volti duri e coraggiosi rendono le sue tele espressione della lotta esistenziale, nel continuo e profondo confronto con l’umanità e con gli eventi che l’assediano, nella coscienza e nella speranza di libertà e di memoria, al di là dell’assurda solitudine dell’esistenza.