Fin da giovanissimo Manlio Sarra ha mostrato il proprio interesse e la predisposizione per il disegno e la pittura: proprio per questo numerosi sono i paesaggi ed i ritratti eseguiti da adolescente che, oltre a testimoniare l’interesse per l’arte moderna e in particolare per il post-impressionismo, possono considerarsi, nonostante la giovane età dell’autore, opere di elevato contenuto pittorico. Verso la fine degli anni venti si trasferisce a Roma e prende la maturità al Liceo Artistico.
Nei primi anni trenta per perfezionare il disegno e la tecnica pittorica, frequenta lo studio dell’artista corso ma d’origine italiana vincitore del premio “Prix de Rome” il Pittore Henry Filippi.
Nel 1947 Sarra aderì al Movimento Art-Club del pittore polacco Jarema. Gli anni ’50 possono considerarsi fondamentali ai fini della “definizione” del linguaggio di Manlio Sarra. È in questo periodo, infatti, che l’artista avverte il bisogno di un ritorno alle “origini”, alla propria terra. Nascono così i “Ritratti” dell’ambiente ciociaro. I mercati, le feste paesane, dove i contrasti cromatici hanno una prorompente luminosità e le serene scene campestri sono realizzate in una sorta di scomposizione delle forme che, pur mantenendo integre le connotazioni del figurativo, assumono quella “caratteristica” dimensione astratta che identifica l’opera di Sarra.
Ha partecipato ad esposizioni a livello internazionale fra le quali la XXVIII Biennale di Venezia ed a tutte le Quadriennali Romane allestite dal 1947 al 1965. Diverse le personali ordinate dopo il 1945, oltre che nelle maggiori città italiane, Roma, Torino, Milano, anche negli Stati Uniti, in Svizzera, Francia, Inghilterra e Giappone.
Nei primi anni sessanta ottiene l’insegnamento presso il Liceo Artistico e la Cattedra di “Pittura” all’Accademia di Belle Arti di Roma.
Le sue opere sono presenti nelle più importanti collezioni, gallerie e sedi museali, fra le quali la “Galleria d’Arte Moderna di Roma”, e la “Galleria Nazionale del Comune di Roma”.
Su Manlio Sarra sono state recensiti numerosi cataloghi d’arte, sia per le personali che per le varie rassegne allestite in Italia e all’estero, inoltre sono state pubblicate due monografie Antologiche: La prima nel 1966 “Manlio Sarra” di sole cinquecento copie con la presentazione di Vittorio Del Gaizo, la seconda monografia “Manlio Sarra – Ritorno alle origini” nel 1985.
Nello stesso anno gli è stato conferito in Campidoglio (Roma) il premio “Maggio Romano” alla carriera, esattamente un anno prima della sua scomparsa avvenuta il primo Ottobre 1986.