Pino Pascali

Bari, 19 ottobre 1935 – Roma, 11 settembre 1968

Pino Pascali (Bari, 19 ottobre 1935 – Roma, 11 settembre 1968) è uno dei più influenti e innovativi artisti italiani del XX secolo.

Il padre viene trasferito con la moglie e il figlio a Tirana, in Albania, tra il 1940-1941. La guerra, vista da vicino, rimarrà fra le più forti impressioni infantili. In seguito la famiglia si trasferisce a Polignano a Mare.

Trascorre l’adolescenza a Bari, dove frequenta il liceo scientifico, ma, già ripetente, si trasferisce e si diploma al liceo artistico di Napoli. Nel 1956 va a vivere a Roma, dove si iscrive all’Accademia di Belle Arti e frequenta le lezioni di Toti Scialoja. Dopo il diploma comincia a lavorare come aiuto scenografo alla Rai. Nel contempo inizia una collaborazione, che diventerà poi continuativa, con Sandro Lodolo, realizzando Caroselli, spot pubblicitari e sigle televisive.

Nel 1965 tiene la sua prima personale a Roma nella prestigiosa galleria “La Tartaruga”. In soli tre anni si impone all’attenzione dei maggior critici d’arte italiani (Vivaldi, Calvesi, Grandi, Rubiu, Boatto, Bucarelli, De Marchis) e di galleristi d’avanguardia, come Sargentini, Sperone, Iolas (che lo presentò nel 1968 a Parigi). Proprio nell’estate del 1968 partecipa su invito con una sala personale alla XXXIV Biennale di Venezia.

È ritenuto uno dei più importanti esponenti dell’arte povera, insieme a Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis, Mario Merz, Alighiero Boetti, Eliseo Mattiacci, Renato Mambor, Sergio Lombardo e Cesare Tacchi. E’ il primo a formalizzare le pozzanghere con l’acqua vera, da cui nacque la mostra Fuoco immagine acqua terra avvenuta all’Attico nel maggio 1967: l’opera è esposta in permanenza alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma.

L’11 settembre del 1968 muore tragicamente a Roma, a soli 33 anni.