Toti Scialoja

Roma, 16 dicembre 1914 – 1 marzo 1998

Scialoja nasce a Roma, dove vive gran parte della sua vita, e sin da giovane mostra un forte interesse per l’arte e la cultura. Studia all’Accademia di Belle Arti della capitale e inizia a dedicarsi alla pittura a partire dagli anni ’40.
Nel decennio successivo, Scialoja si avvicina alle ricerche più avanzate della pittura astratta, spingendosi verso la sperimentazione di nuove forme e tecniche. La sua pittura, che inizialmente sembrava legata ai modi dell’espressionismo, si arricchisce di un linguaggio più personale, fatto di segni, gesti e forme che si staccano dalla rappresentazione figurativa e scelgono una dimensione emotiva e viscerale.

Nel corso degli anni, la sua ricerca lo porta ad un approccio sempre più astratto e geometrico, pur mantenendo un legame con la tradizione artistica europea, e le sue opere risultano caratterizzate da un’intensa gestualità e da un uso dinamico del colore. La sua carriera si estende anche al campo della poesia, vocazione che porta avanti nel corso degli anni ’60 e ’70 in parallelo all’attività pittorica.

Negli ultimi vent’anni della sua vita, ottiene numerosi premi e riconoscimenti, come una sala personale alla Biennale del 1984 o la grande antologica alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. E’ anche docente di pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove trasmette la sua esperienza e il suo spirito innovativo alle nuove generazioni di artisti.

La sua carriera artistica è stata segnata da una continua ricerca espressiva e da un linguaggio innovativo che lo ha reso una delle voci più significative nell’ambito dell’arte astratta e della pittura informale.